domenica 3 novembre 2013

La sicurezza e la percezione della sicurezza

Buongiorno.
Quello che oggi voglio scrivere è un post riflessivo.
Ieri sera sono andata a mangiare fuori, e per tornare dovevo prendere per un tratto la 90, la circolare, per intenderci. Non ero mai stata in tarda serata su quella linea, e non ne pensavo molto bene. Nonostante non fossi sola, il pensiero di dover prendere ad una certa ora quel mezzo di trasporto non mi convinceva, mi dava una brutta sensazione.
E invece il tragitto è stato senza problemi, su una vettura piena ma non affollata, con gente tranquilla e addirittura una mamma che dava il biberon al suo bambino.
Perchè questo racconto? 
Perchè la situazione mi ha portato ad una riflessione che faccio spesso, ovvero alla significativa differenza che c'è tra la sicurezza come realtà e la percezione che abbiamo della stessa.
Mi sento di dover premettere che, come ovvio, non esiste nessuna situazione realmente sicura. Una cosa spiacevole più succedere anche nel posto più "tranquillo" del mondo, così come può andare tutto liscio nel quartiere più "malfamato".
A volte, tuttavia, per disinformazione o poca conoscenza, temiamo luoghi e situazioni senza motivo, precludendoci delle esperienze positive per la paura dell'ignoto. 
Con questo non intendo disprezzare la paura, che, intesa come particolare attenzione, può veramente salvarci da spiacevoli situazioni. Ritengo però che, spesso, la paura ci blocca nel quotidiano (soprattutto chi vive in una grande città come Milano), e questo non deve succedere.
In sintesi...occhi aperti, ma senza paranoie!


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